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Al Borde

Ecuador

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Al Borde è uno studio di architettura con sede a Quito (Ecuador), fondato nel 2007 da David Barragán (1981), Pascual Gangotena (1977), Maríaluisa Borja (1984) ed Esteban Benavides (1985), laureati alla Scuola di Architettura, Design e Arti della Pontificia Universidad Católica dell’Ecuador.

Al Borde dichiara di “muoversi nel territorio del dubbio, dove le certezze su ciò che l’architettura dovrebbe o non dovrebbe essere sono in costante evoluzione. Le idee si sviluppano in corso d’opera, precisandosi nella relazione con il luogo”, perché le loro opere sono “costruite con le risorse e le tecniche locali, dove il territorio è sempre una variabile specifica e unica. I progetti diventano dunque una radiografia di un determinato luogo e dei costumi delle persone che lo abitano, della loro storia, dei loro problemi e dei loro bisogni”. Al Borde persegue un’architettura, la cui estetica è consapevole dell’energia spesa nella sua costruzione: un’architettura apparentemente senza sforzo, nella quale i materiali sono connessi in modo chiaro e logico e gli utenti sono coinvolti in un processo di progettazione e costruzione partecipativa.

Lo studio Al Borde ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui il Donghia Designer-in-Residence 2021-2022 dell’Environmental Design Department – Otis College of Art and Design di Los Angeles, il Lafarge Holcim Award Acknowledgment per l’America Latina 2014, il Global Award for Sustainable Architecture 2013, lo Schelling Architecture Prize 2012, la Medaglia del Bicentenario per meriti culturali del Ministero della Cultura e del Patrimonio dell’Ecuador 2012. È inoltre stato selezionato come finalista per il Design of the Year 2015 al Design Museum di Londra ed è stato inserito nel 2019 tra i 100 studi di architettura più importanti al mondo dalla rivista “Domus”.

Le opere di Al Borde sono state presentate in numerose esposizioni e i suoi membri fondatori sono stati docenti, critici o conferenzieri invitati in università o istituti di ricerca nelle Americhe, Europa, Asia e Medio Oriente, fra cui la Columbia University di New York, USA; la UCAL-Universidad de Ciencias y Artes de América Latina di Lima, Perù; la Tongji University di Shanghai, Cina; la Cité de l’Architecture et du Patrimoine di Parigi, Francia.

Le loro opere sono state ampiamente pubblicate e nel 2020 è apparsa, presso l’editore messicano Arquine, la prima monografia a loro dedicata, Less is All.

Vincitore

Nona Edizione 2023-2024

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La giuria ha attribuito all’unanimità il BancaStato Swiss Architectural Award 2024 allo studio Al Borde per il Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador (2021-2022), il Raw Threshold Pavilion a Sharjah, Emirati Arabi Uniti (2022-2023) e la Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha a Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador (2023-2024), con la seguente motivazione:

“I lavori presentati da Al Borde hanno convinto la giuria per molteplici ragioni. Oltre all’approccio collettivo alla progettazione e alla costruzione, che si riflette anche nel coinvolgimento delle comunità locali, e alla particolare attenzione agli aspetti climatici, le opere di Al Borde manifestano un’interpretazione ampia e profonda del concetto di sostenibilità, perché radicata nella storia dell’architettura e in un vasto spettro di riferimenti che vanno dalle tecniche costruttive tradizionali alle sperimentazioni moderne. La loro ricerca riguarda anche la reinterpretazione innovativa dei materiali locali, la definizione di un vernacolo contemporaneo e le questioni cruciali in corso a livello locale: temi che Al Borde affronta con singolare coerenza e radicalità”.


Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco

Guayaquil (Ecuador), 2021-2022

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Il primo intervento previsto dal piano regolatore della foresta protetta del Cerro Blanco mette i visitatori di fronte alla vastità della natura del luogo. È stato progettato per promuovere l’esperienza collettiva di essere seduti in prima fila. L’asse centrale termina in una piattaforma dalla quale una guida o un docente può interagire con un gruppo distribuito nelle due ali laterali. In questo modo il belvedere può essere facilmente trasformato in un’aula per le scolaresche, che rappresentano il pubblico più numeroso in visita al parco.

Come primo progetto del piano regolatore, il belvedere è un prototipo che ci ha permesso di comprendere la portata della tecnologia che intendiamo utilizzare negli altri interventi. Comuni pezzi di legno sono utilizzati e assemblati in modo semplice per realizzare qualcosa che non è né comune né semplice; l’architettura è priva di rifiniture e la sua forma più primitiva è sufficiente ad accoglierci. Il belvedere non è nemmeno dipinto, la sua oscurità è dovuta a un metodo di conservazione del legno per il quale lo strato superficiale viene bruciato; questo lo mineralizza e lo protegge dai parassiti che potrebbero attaccarlo.

La struttura in legno, da cui la vista può spaziare sul paesaggio, è protetta da un tessuto impregnato di malta cementizia sostenuto da una tensostruttura. Il Centro di innovazione di Holcim Guayaquil, insieme agli architetti, ha studiato e sviluppato un tetto ibrido a geometria adattiva, utilizzando una malta ad alta resistenza spruzzata su un tessuto.

Sulla scorta della letteratura disponibile, si apprende che l’uso di casseforme tessili flessibili risale agli anni successivi alla Prima Guerra Mondiale e si manifesta nell’uso di tessuti organici per l’ingegneria navale e le applicazioni geotecniche. Partendo da qui, sono stati eseguiti molteplici test in laboratorio per valutare tessuti composti da materiali diversi, sperimentandone la rigidità e la dilatazione così da verificare la compatibilità e l’adesione con la malta cementizia; il tessuto avrebbe agito come una “cassaforma” sospesa per aria, mentre la malta è stata progettata per ottenere elevate resistenze iniziali, la fluidità necessaria per poterla spruzzare, la consistenza opportuna per aderire al tessuto e infine per garantire una bassa permeabilità allo stato indurito, al fine di proteggere il tessuto dagli agenti atmosferici e dal degrado determinato dai raggi UV.

Sono stati realizzati diversi prototipi sul campo e in laboratorio per definire la tecnica di spruzzo, le inclinazioni tessili massime consentite e la sequenza di posa per strati, prima della messa in opera sul belvedere.

Attraverso un’analisi del ciclo di vita, il team di Holcim ha determinato una riduzione del 68% (per metro quadro) dell’impronta di carbonio dei materiali utilizzati, rispetto a un tetto di tegole in cemento.

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, foto di JAG Studio

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, foto di JAG Studio

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, foto di JAG Studio

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, foto di JAG Studio

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, foto di JAG Studio

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, foto di Al Borde

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, pianta

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, sezione

Al Borde, Mirador Aula (aula belvedere) nella foresta protetta del Cerro Blanco, Guayaquil, Ecuador, 2021-2022, sezione


Raw Threshold Pavilion

Sharjah (Emirati Arabi Uniti), 2022-2023

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Tra il disponibile e il biodegradabile

In un contesto in cui tutto è a portata di mano, tutto può essere acquistato da qualsiasi luogo di origine e l’approccio tipico dello sviluppo capitalistico ha eroso l’identità locale fino a distruggere completamente i quartieri storici, sorge una domanda fondamentale: che cosa significa essere locali?

La Al Qasimiyah School, in orgine scuola elementare, è stata protagonista di un cambiamento di funzione, diventando sede della SAT (Sharjah Architecture Triennial). Per questo motivo, la struttura della scuola è passata da uno spazio racchiuso da un muro perimetrale, il cui scopo era quello di prendersi cura dei bambini, ad uno spazio aperto e connesso con l’ambiente circostante e la città. Questa apertura ha creato nuovi modi di occupare lo spazio. I nuovi accessi pedonali a nord e ad ovest convergono su una piattaforma che offre l’opportunità di evidenziare questo punto di incontro e di creare una soglia accogliente.

Questa soglia è delimitata da un’ombra che crea le condizioni per abitare l’esterno. Richiede una struttura portante che può essere realizzata con qualsiasi materiale disponibile, ma, in un contesto dove “tutto” è “disponibile”, questo concetto si fa sfocato. Pensare in termini di economia degli sforzi ci consente di ricercare la massima efficienza, trasformando le materie prime in elementi architettonici e, in questo modo, riducendo al minimo l’energia utilizzata nella produzione, nella trasformazione e nel trasporto dei materiali.

L’Autorità per l’elettricità, l’acqua e il gas di Sharjah (SEWA) ha avviato un processo di sostituzione dei pali di legno con quelli di metallo, lasciando nei magazzini un centinaio di pali di legno inutilizzati. Si selezionano i migliori, si tagliano le estremità danneggiate e si ottiene un fascio di tronchi di diverse dimensioni, abbastanza alti da assemblare una struttura in grado di creare ombra.

L’ombra è creata da stuoie di palma, un materiale ampiamente disponibile in loco e utilizzato in una varietà di applicazioni, dai pavimenti delle case ai soffitti dei suk e persino nelle recinzioni. Queste stuoie sono facilmente reperibili in qualsiasi bazar e offrono un’ampia varietà di tipi, dimensioni, forme e texture.

Questo approccio al progetto si traduce in un’opera grezza e tattile, realizzata con materiali naturali che ci permettono di stabilire un discorso intimo e diretto con il luogo, radicandoci in esso. La soglia avrà la funzione di accogliere i visitatori e, allo stesso tempo, sarà un modo per sperimentare e testare l’uso di questo nuovo spazio, attirando l’attenzione di coloro che vivono e lavorano nella zona, invitandoli a varcarne i confini.

Il progetto durerà fino a quando lo spazio lo richiederà, offrendo la flessibilità di essere montato e smontato altrove. Quando la sua funzione sarà terminata, i pali usati potranno essere rimessi in magazzino, in attesa di un nuovo scopo, mentre le stuoie, essendo così versatili, potranno facilmente trovare un altro impiego. Arriverà il giorno in cui questi materiali si degraderanno naturalmente, chiudendo il ciclo della loro vita in armonia con la natura.

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, foto di Danko Stjepanovic

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, foto di Danko Stjepanovic

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, foto di Danko Stjepanovic

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, foto di Shahbaz Ahmed

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, foto di Ahmed Osama

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, foto di Al Borde

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, pianta

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, sezione

Al Borde, Raw Threshold Pavilion, Sharjah, Emirati Arabi Uniti, 2022-2023, sezione


Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha

Huaticocha, Provincia de Orellana (Ecuador), 2023-2024

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Yuyarina Pacha significa “Spazio-Tempo per pensare” in lingua kichwa. L’edificio si trova nella comunità di Huaticocha, nella zona cuscinetto della Riserva della Biosfera di Sumaco, nell’Amazzonia ecuadoriana. Nel 2019, il Laboratorio Creativo Sarawarmi y Witoca, un’associazione agricola che si occupa di caffè e ha sede nella comunità di Huaticocha, ha avviato un progetto pilota di educazione informale dei bambini. Quello che è iniziato come un club di lettura è diventato uno spazio di apprendimento integrale. La biblioteca e il club di lettura non sono solo un luogo dove consultare i libri, ma uno spazio sicuro dove i bambini della regione possono imparare, giocare e creare.

Il club del libro è stato un successo immediato. Il piccolo spazio in cui operava doveva essere trasformato in una biblioteca e, poiché non c’erano spazi per le riunioni nella comunità, doveva svolgere anche questa funzione. Queste esigenze hanno portato alla configurazione finale del progetto, che prevede la suddivisione del programma su tre livelli: il piano terra aperto è dedicato a laboratori artistici e scientifici che prevedono l’uso di acqua, materiali plastici, cibo o altro e funge da spazio per eventi informali dell’associazione e altri incontri spontanei; il primo piano, uno degli spazi più grandi dell’associazione, ospita le collezioni della biblioteca, permettendo ai bambini di accedere ai libri a scaffale aperto, e accoglie anche assemblee e altre attività; infine, il secondo piano si concentra sui linguaggi digitali, attraverso tablet e computer che custodiscono registrazioni sonore di storie che salvaguardano la memoria orale della comunità. Quest’ultimo livello ospita anche la collezione di riviste, che possono essere fruite in una balconata affacciata sul vuoto centrale del primo piano.

La struttura principale del progetto è realizzata in Chonta, una specie di palma dell’Amazzonia, nota per la sua incredibile durata e resistenza. Per generazioni gli abitanti della regione si sono affidati alla Chonta per le loro costruzioni, poiché la struttura può essere ancorata direttamente al terreno senza la necessità di impermeabilizzarla. L’architettura riprende il valore pragmatico delle pratiche ancestrali locali, adattandole alle esigenze contemporanee.

In questa architettura la precisione millimetrica è una sfida, poiché i materiali sono organici e irregolari. Pertanto, il progetto considera le possibili variazioni e si adatta alle imperfezioni dei materiali stessi. Il tetto di paglia, caratterizzato da una forte pendenza, risponde al clima piovoso della regione e, per la biblioteca, si è deciso di incorporare un lucernario in vetro nel colmo, che non solo fornisce un’illuminazione zenitale, ma facilita anche la costruzione e la manutenzione dell’edificio, perché il colmo in un tetto di paglia è la parte più complessa da costruire, quella che richiede più cura e manutenzione.

Questo progetto comunitario è un impegno nei confronti di sostenibilità e autogestione. Prima ancora che la costruzione fosse terminata, l’appropriazione del luogo è iniziata con un evento. La biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha non è solo uno spazio per la conoscenza, ma una testimonianza della capacità delle comunità rurali di affrontare il proprio sviluppo nonostante l’incuria dello Stato, mostrando una cultura che ha un rapporto più rispettoso con il luogo che abita.

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, foto di JAG Studio

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, foto di JAG Studio

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, foto di JAG Studio

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, foto di Al Borde

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, foto di Al Borde

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, pianta piano terra

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, pianta primo piano

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, pianta secondo piano

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, sezione

Al Borde, Biblioteca comunitaria Yuyarina Pacha, Huaticocha, Provincia de Orellana, Ecuador, 2023-2024, sezione

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