Settima Edizione 2019-2020
La settima edizione di Swiss Architectural Award
È lo studio Bruther (Francia), fondato da Stéphanie Bru e Alexandre Theriot, il vincitore della settima edizione dello Swiss Architectural Award, premio internazionale di architettura a cadenza biennale promosso dal 2019 dalla Fondazione Teatro dell’architettura, che ha raccolto l’eredità di BSI Architectural Foundation.
La settima edizione del premio ha visto riunite le tre Scuole di architettura svizzere: Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura; Politecnico Federale di Losanna – ENAC, Section d’Architecture, Politecnico Federale di Zurigo – Departement Architektur, rappresentate in seno alla giuria presieduta da Mario Botta. Il Premio fruisce inoltre del sostegno organizzativo dell’Università della Svizzera italiana – Accademia di architettura.
Anche grazie a questa inedita collaborazione, che sancisce la rilevanza nazionale del Premio, lo Swiss Architectural Award si conferma uno dei premi di architettura più ingenti e prestigiosi, forte di un comitato di advisor composto da architetti e critici di rinomanza internazionale.
Lo Swiss Architectural Award intende promuovere un’architettura attenta alle questioni etiche, estetiche ed ecologiche contemporanee e mira a favorire il dibattito pubblico. Il Premio è attribuito ad architetti di età non superiore ai 50 anni (nell’anno in cui il Premio è di volta in volta bandito), senza distinzione di nazionalità, che abbiano realizzato almeno tre opere significative.
Il premio, che ammonta a 100.000 franchi svizzeri, sarà consegnato al vincitore giovedì 1 aprile 2021 all’Auditorio del Teatro dell’architettura dell’Università della Svizzera italiana a Mendrisio, nel corso di una cerimonia che segnerà anche l’apertura dell’esposizione dei lavori presentati dai candidati e la presentazione del volume Swiss Architectural Award 2019-2020 (Mendrisio Academy Press-Silvana editoriale).
Lo studio Bruther è stato scelto fra 33 candidati provenienti da 19 paesi, vincendo l’edizione con il maggior numero di partecipanti dall’istituzione del Premio nel 2007, circostanza che ribadisce il ruolo di sismografo delle più feconde ricerche contemporanee, che lo Swiss Architectural Award si propone di assolvere grazie all’eccellenza del comitato di advisors cui spetta la nomina dei candidati.
La giuria del Premio è stata presieduta da Mario Botta e composta da Riccardo Blumer (direttore dell’Accademia di architettura – USI), João Luís Carrilho da Graça (Lisbona), Dieter Dietz (direttore della Section d’Architecture – EPFL-ENAC) e Christophe Girot (decano del Departement Architektur – ETHZ).
I candidati all’edizione 2020 dello Swiss Architectural Award sono stati nominati da un comitato di advisor composto da Manuel Aires Mateus, Lisbona (Portogallo); Solano Benitez, Asunción (Paraguay); Angelo Bucci, São Paulo (Brasile); Marianne Burkhalter, Zurigo (Svizzera); Sean Godsell, Melbourne (Australia); Steven Holl, New York (Stati Uniti); Junya Ishigami, Tokyo (Giappone); Bijoy Jain, Mumbai (India); Shelley McNamara, Dublino (Irlanda); Valerio Olgiati, Flims (Svizzera); Adolph Stiller, Vienna (Austria); Elisa Valero, Granada (Spagna); Paolo Zermani, Parma (Italia).
I candidati selezionati per l’edizione 2020 dello Swiss Architectural Award sono: Al Borde (Pascual Gangotena, David Barragán, Marialuisa Borja, Esteban Benavides; Ecuador); Arrhov Frick (Johan Arrhov, Henrik Frick, Svezia); Bernardo Bader (Austria); Barbas Lopes Arquitectos (Patricia Barbas, Diogo Lopes, Portogallo); Tatiana Bilbao (Messico); Bruther (Stéphanie Bru, Alexandre Theriot, Francia); Riccardo Butini (Italia); Carmody Groarke (Kevin Carmody, Andy Groarke, Inghilterra); Ricardo Carvalho (Portogallo); Kashef Mahboob Chowdhury (Bangladesh); DECA Architecture (Alexandros Vaitsos, Carlos Loperena, Grecia); Angela Deuber (Svizzera); Edition Office (Kim Bridgland, Aaron Roberts, Australia); Estudio MMX (Jorge Arvizu, Ignacio del Rio Emmanuel Ramirez, Diego Ricalde, Messico), Nick Gelpi (USA); Guidotti Architetti (Giacomo Guidotti, Riccarda Guidotti, Svizzera); Carla Juaçaba (Brasile); langarita-navarro arquitectos (Maria Langarita, Victor Navarro, Spagna); MAPA (Luciano Rocha de Andrades, Matías Carballal Zeballos, Andrés Gobba Hannay, Maurício Lopez Franco, Silvio Lagranha Machado, Brasile); Shingo Masuda and Katsuhisa Otsubo (Giappone); Daniel Moreno Flores (Ecuador); Erika Nakagawa (Giappone); OFFICE (Kersten Geers, David Van Severen, Belgio); Camilo Rebelo (Portogallo); Robust Architecture Workshop (Milinda Pathiraja, Ganga Ratnayake, Sri Lanka); Sabin Blanco Architects (Patricia Sabín Díaz, Enrique M. Blanco Lorenzo, Spagna); SIAA_ (Cesar Shundi Iwamizu, Brasile); Taylor and Hinds Architects (Poppy Taylor, Mat Hinds, Australia); Ted’A Arquitectes (Irene Perez Piferrer, Jaume Mayol Amengual, Spagna); Terra+Tuma (Danilo Terra, Fernanda Sakano, Pedro Tuma, Juliana Terra, Brasile); Francesca Torzo (Italia); Christian Wassmann (Stati Uniti d’America); Xu Tiantian (DnA Design and Architecture, Cina).
Ritratto vincitore:
Alexandre Theriot e Stéphanie Bru (Bruther).
© Foto di Marvin Leuvrey